sabato 12 ottobre 2013

GLEE - The Quarterback



The hardest word to say is "goodbye".


Amo immensamente Glee nonostante io non sia solita recensirlo, e non lo recensirò nemmeno oggi, quello che abbiamo appena visto non è un episodio che si può recensire, probabilmente non è giusto nemmeno chiamarlo episodio, quello che abbiamo visto era un tributo, era il loro modo di dire addio.

Ci sono poche cose che si possono dire, faccio i miei complimenti a Ryan Murphy, esagerare è molto facile in certi casi, ci vuole pochissimo per osare troppo, ma è riuscito a non farlo, a tenere un profilo basso, ad evitare gli eccessi a cui Glee ci ha abituati ma che in questo caso avrebbero soltanto stonato, ed ho molto apprezzato che non sia stata menzionata la causa della morte, lo dice Kurt all'inizio e lo ricorda Puck alla fine, la vita di una persona non è una data, un momento, la vita di una persona è tutto quello che sta in mezzo; menzione speciale per la metafora di Puckerman a proposito del trattino tra la data di nascita e quella di morte, poche potentissime parole che sono certa nessuno di noi riuscirà a dimenticare.
Degno di nota anche il tempismo, è già passato quasi un mese dalla morte di Finn e quello che ci mostrano è un saluto, la commemorazione di una vita, credo che sia stato giustissimo non mostrare il funerale, non si tratta solo di finzione, un giovane uomo non c'è più, e ho trovato rispettoso verso la famiglia, gli amici e Lea non riportare un momento tanto intimo e doloroso in tv.
Inutile commentare il cast, quei ragazzi hanno perso un collega, un amico, un fidanzato, c'era la verità nei loro occhi, il dolore nelle loro lacrime, lo strazio di una ragazza innamorata, la sofferenza e la disperata ricerca di una strada per continuare a vivere; quindi c'è una sola cosa che posso fare con questo post e con l'aiuto di questa stupenda canzone magistralmente interpretata: dire addio.



Goodbye Finn Hudson.
Goodbye Cory Monteith.
We'll always miss you, giant.




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