martedì 10 settembre 2019

THE VAMPIRE DIARIES - DIECI ANNI DOPO "HELLO BROTHER"

Dieci anni, amici, dieci anni.
Io quando dieci anni fa guardavo per la prima volta il pilot di The Vampire Diaries
ero appena ventenne, da poco mi ero affacciata tutta entusiasta al mondo 
dell’università e inviavo alle mie povere amiche delle recensioni caotiche su 
messenger alla fine di ogni episodio.



Oggi di anni ne ho trenta, il fantastico mondo dell’università mi ha mandato
in terapia prima che io stessa potessi diventare la terapeuta e conservo ancora
gelosamente nel mio hardisk un imbarazzante docu-film con tutti i momenti 
Delena creato da me medesima mentre fingevo di studiare..
in compenso quelle amiche delle recensioni mi vogliono ancora bene (sì, anche 
quella che era Stelena).

Ma non stiamo parlando di me, stiamo parlando di quello che per molti di noi è stato 
un fedele compagno per otto lunghi anni. The Vampire Diaries si è presentato a noi 
esattamente dieci anni fa cavalcando la scia degli amici con le zanne che tanto 
erano di moda dopo il fenomeno Twilight. Lo abbiamo iniziato un po’ per noia, un po’ 
per curiosità e un po’ forse perché ci mancavano i Cullen. Poi però è successo che 
ci siamo appassionati e che siamo rimasti con le unghie mangiate e i capelli caduti 
ad urlare “cosa ca**o sto guardando cavatemi gli occhi” anche durante le ultime 
pietose stagioni.

Di quel pilot ricorderò sempre Stefan ed Elena che si incontrano nei bagni della 
scuola (PRONTOOOO  questo non vi dice niente?), l’amica mora della protagonista
che da grande vuole fare le magie e quella bionda che tutti abbiamo sperato
durasse quanto un gatto in tangenziale e alla quale invece alla fine abbiamo voluto
bene. Ricorderò anche che Elena Gilbert sembrava attrarre la sfiga così come i bei
ragazzi, che Matt Donovan mi aveva quasi illuso di essere uno figo, che Jeremy era
EMO e, soprattutto, ricorderò “Hello, Brother”. Sì, perchè se quella scena non vi ha
cambiato per tutti gli anni a seguire allora siete Stelena e abbiamo sicuramente
discusso almeno una volta nella scorsa decade. 



The Vampire Diaries è stato un diesel, ha avuto (per me) una partenza lenta,
con una prima stagione dai toni troppo adolescenziali e indecisi, per poi 
sbocciare nella seconda quando ci è stata presentata una mitologia interessante,
dei personaggi sempre meglio caratterizzati, dei carachter development da brividi
(Damon anyone?), i Mikaelson (Elijah mi manchi ti penso sempre), seimila versioni
di Nina Dobrev per cui ringrazieremo sempre il cielo e una delle ship war che 
racconteremo ai nostri figli. Gli diremo che noi c’eravamo quando non si dormiva 
la notte per discutere su qualche social con l* Stelena di turno che ti rispondeva
sempre “it’s always gonna be Stefan” e poi spereremo che a causa di questo
non chiedano l’emancipazione ancor prima di entrare alle scuole medie.



Se parliamo di ship non possiamo non pensare alla 3x19, perchè ancora quando
sentiamo quei numeri ci attraversa un brivido che si muove al ritmo di 
Never Let Me Go, e poi al maledetto sirebond, a Caroline che ha interrotto la
scena più attesa dell’ultimo decennio, al mancato Klaroline, allo Steroline, alle
morti e alle resurrezioni. E perchè no anche ai Nian (falsi, se dite che non li
avete shippati siete falsi), ai drammi off-screen, ai balli, agli sguardi e anche ai
baci sul mento.

Insomma, non ci siamo fatti mancare niente e forse è proprio per questo che oggi
questo show che abbiamo più volte maledetto ci manca e non poco.


Quindi amici, ad altri dieci anni di rewatch.



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