sabato 5 ottobre 2019

JOKER: QUANDO MORIRE DAL RIDERE HA UN ALTRO SIGNIFICATO

Doloroso, delicato e potentissimo.

Il Joker di Todd Philips non è un cine comics.
Non ha a che fare con gli eroi, con i superpoteri o con gli antagonisti.
Il Joker di Todd Philips è tremendamente umano e ci racconta una storia di disperazione e di psicopatologia, di solitudine e follia.

 

Il film si apre sulla bocca da clown di Arthur Fleck, comico fallito che vive con la madre delirante in una società che non ha fatto altro che farlo sentire rifiutato. Ce lo sbattono subito in faccia così, vestito da clown, preso di mira, deriso e picchiato.
E poi lui ride, ride disperatamente e disordinatamente.

Happy, così lo chiama sua madre.
Ma Arthur non è mai stato felice, nemmeno per un minuto della sua vita.
La sua risata è patologica e disturbante, fatta di singhiozzi strozzati e denti disordinati, frutto di un disturbo che è cresciuto insieme a lui, prendendo il sopravvento sulla sua vita. E mentre il film va avanti e Arthur inizia la sua tragica trasformazione in Joker, quella risata sarà la colonna sonora più bella e triste che abbiate mai ascoltato.
Io, per esempio, credo che me la sentirò nelle orecchie ancora per un po’.


A rendere tutto ancora più magistrale c’è lui, Joaquin Phoenix.
Quello che da oggi in poi potrete chiamare “il mio Joker”.
Phoenix prende la difficile eredità (sempre in my humble opinion eh) del meraviglioso Heath Ledger e fa ancora di più. Con le risate a denti storti in faccia ai bambini sui mezzi pubblici, con i suoi balli lenti alla Pierrot così disturbanti ed avvolgenti, con le sue costole sporgenti e con il suo lento e continuo oscillare tra bambino schizofrenico mai cresciuto e assassino psicopatico Phoenix ci regala uno spettacolo che difficilmente dimenticheremo.
Joaquin Phoenix, per me, la tua corsa all’Oscar continua.


Questa pellicola, la prima stand alone sul personaggio di Joker, ha ancora un altro merito a mio avviso, quello di aprire le porte anche a coloro che “i film sui supereroi PROPRIO NO”, andando a mescolare cine comics e cinema d’autore con una maestria non indifferente.

Insomma amici, regia ed interpretazione magistrale (di Phoenix perché siamo onesti, non ce n’è per nessun’altro sullo schermo) per un film ambizioso che riesce perfettamente nel suo intento.
Io lo rivedrò presto anche in lingua originale, voi invece, se non siete ancora andati al cinema, FATELO!

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