sabato 2 settembre 2023

OPPENHEIMER - Il film sul padre della bomba atomica che vi farà esplodere il cervello

Sentendomi un po' internet explorer per questo mese di ritardo rispetto al resto del mondo, sono finalmente riuscita ad andare al cinema a vedere Oppenheimer. 


 

Non è che io avessi dubbi riguardo alla riuscita, sapevo che con molta probabilità mi sarebbe piaciuto - come tutto quello che ha fatto Nolan fin qui -, questo non toglie però che ogni volta io mi ritrovi ad uscire dalla sala con questo entusiasmo dilagante ed incontenibile per la sensazione di aver visto qualcosa di magnifico, maestoso, irripetibile.

Sarò una romantica, ma il cinema tende a farmi questo effetto, so bear with me people.


<< Sono diventato morte, il distruttore dei mondi. >>

La prima cosa da dire mi sembra necessariamente questa: pazzesco Cillian Murphy!

 


Non siamo stupiti, solo entusiasti. Cillian ci consegna forse la performance della carriera nei panni di un personaggio definitivamente controverso come J. - che ho appena scoperto stare per Julius - Robert Oppenheimer. Il film porta il nome del protagonista ma Oppenheimer è al tempo stesso un film sul padre della bomba e un film corale, così come corale è stata la storia. Oppie viene definito il padre della bomba atomica eppure, come gli dirà il presidente prima di definirlo un piagnucolone, nessuno si ricorderà di lui pensando ad Hiroshima e Nagasaki ma piuttosto di chi ha dato il via libera per sganciarla, quella bomba. 

L'Oppemheimer di Nolan è un biopic che non è un biopic. 

Nolan ci racconta la storia dell'inventore della bomba e di come a questa bomba ci siamo arrivati, ma lo fa confondendo la cronologia, usando più piani temporali e concentrandosi anche sul moralmente difficile rapporto tra invezioni scientifiche e impatto sul mondo. Senza per questo dimenticare l'uomo e l'impatto che la sua invenzione ha su di lui, magistrale la scena post esplosione in cui Oppenheimer si ritrova nella sala gremita tra grida e applausi che inizia a confondere con rumori ben meno gradevoli, quelli della distruzione, della paura, della morte.

Insomma, Nolan non lascia fuori niente.

Oppenheimer può essere, in alcuni punti, difficile da seguire se non si capisce un ca**o di fisica quantistica, roba nucleare e matematica delle elementari come me - al mio ex ingegnere nucleare esploderebbe il cervello, scusa -, eppure questo non fa abbassare l'attenzione, non fa perdere davvero il contatto con la trama, semmai attiva, incuriosisce, fa venire voglia di capire meglio e non ti lascia indietro. 

 


Una cosa su tutte che ho amato particolarmente è che questa pellicola la devi sentire, non solo emotivamente, che è una cosa che do un po' per scontato succeda quando guardo un film, ma con le orecchie. Ah ah, direte voi, tutti i film si ascoltano con le orecchie. Vero. Ma è un ascolto - o un sentire - diverso. Stiamo guardando un film sul padre della bomba atomica, siamo tutti in sala sudati marci - non solo per le maledette poltrone di pelle ad agosto -, guardiamo ansiosi la fase di preparazione del test di esplosione, attendiamo l'esplosione dopo aver passato le due ore precedenti a riempirci gli occhi e le orecchie di rumori intrusivi e invece il silenzio. 

Dopo tutto quel rumore ti ritrovi con le orecchie vuote a cercare di sentire quello che stanno sentendo i personaggi, a guardare prima la luce, poi il fungo infuocato, poi i personaggi ai quali viene detto di non guardare ma che non ce la fanno, e poi, solo alla fine, dopo un tempo che sembra lunghissimo, BOOM.

Per me cinema at its finest. 

 


E, per finire, tornerei sulla coralità. Se è vero che, come ho sentito dire da qualcuno nell'internet, il film è nello sguardo di Murphy - e sono d'accordo eh, nello sguardo di quell'uomo ci stanno il film e altre due o tremila cose -, è altrettanto vero che non è tutto li, perchè di attori che ne sono altri - e che roba! vedere sotto per immagine che rappresenta me ogni volta che ne sbucava uno - e fanno tutto il loro discretissimo lavoro. Uno su tutti che spero vada a contendersi la statuetta è Robert Downey Jr, non solo perchè posseggo lo stesso decanter di Tony Stark, ma perchè credo abbia dimostrato a chi diceva che dopo l'MCU non c'è più nulla che si sbagliava. 

 


Di Nolan si dice anche che non sappia o non voglia presentare sullo schermo dei personaggi femminili di spessore e anche Oppenheimer non fa davvero eccezione. Non sono però una che punta il dito e quindi vorrei andare un po' più a fondo e dire che sì, le donne in questa storia non hanno certo avuto ruoli centrali, probabilmente per esigenze di trama oltre che per accuratezza storica - il film è sul padre della bomba e la bomba l'ha partorita un uomo, ce la dobbiamo tenere così amici -, ma in quel secondo piano in cui era relegata Emily Blunt è stata magistrale e ha portato tutto lo spessore possibile alla moglie Kitty. Un po' più bistrattata la povera Florence nel ruolo dell'amata Jean che comunque con poco spazio è riuscita a farsi sentire.

 


Bravi tutti, ci vediamo agli Oscar!

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