venerdì 12 giugno 2020

THE O.C. - Pensieri sconnessi tredici anni dopo

O anche O(H) C(AZZO) COME SONO VECCHIA.
Siamo nati tra la fine degli anni 80 e l'inizio dei 90, siamo quelli della generazione che studia troppo e resta a casa di più, siamo quelli che anche dopo tutto lo studio il lavoro non lo trovano, quelli che i figli li fanno troppo tardi, ma soprattutto siamo quelli che a circa 15 anni sono stati traumatizzati dalla morte di Marissa Cooper.
Abbiate un po' più di pazienza con noi, una volta ogni tanto.





Lo sappiamo tutti (no, tutti forse no, ma se siete qui lo sapete altrimenti ci siete per caso e allora CIAO E BENVENUTI) che in questa quarantena Italia 1 (vorrei dirvi che percepisco qualcosa per questa pubblicità e invece niente) si è dimostrato sicuramente uno dei nostri affetti maggiormente stabili ed empatici decidendo di mandare in onda le repliche di The O.C.

Ci sono state persone che l'hanno visto per la prima volta, persone che lo hanno rivisto dopo quasi 15 anni dal suo finale di serie e pazzi (io, io, io!) che nonostante siano al rewatch numero boh si sono affaccendati per non perderne mai nemmeno un episodio.
Insomma, una roba che ha mosso il mondo (si, parlo del mio ma sono sempre esagerata).

La prima volta che abbiamo visto The O.C. eravamo degli adolescenti pieni di brufoli che sognavano di baciare Seth Choen con la maschera dell'uomo ragno o Marissa Cooper sulla ruota panoramica, oggi siamo degli adulti con una beauty routine discutibile e un lavoro relativamente stabile che sognano di baciare Seth Cohen con la maschera dell'uomo ragno o Marissa Cooper sulla ruota panoramica.
Scherzo dai, che qualcuno si è sistemato e non lo può dire che ci pensa ancora.



Io ho vissuto questa maratona in quarantena come una seconda adolescenza (ma con internet).
Non ho preso impegni dopo le 19 per non perdere l'episodio (scusate ma non ho più il registratore per VHS), ho aspettato ogni avvenimento rilevante con la stessa trepidazione manco non sapessi come va a finire, ho pianto più spesso di quello che mi piace raccontare e ho urlato in maiuscolo nelle chat whatsapp con le mie amiche. No aspettate, questo prima non lo facevo perchè avevo ancora il 3310 in bianco e nero, e infatti ogni tanto mi è venuta la tentazione di andare a prendere il telefono di casa per chiamare un'amica che non so manco dove vive adesso, poi però ho realizzato che il telefono fisso non ce l'ho più.

Non ci perdiamo in chiacchiere però (dissi dopo cinque paragrafi di ca**ate).
Quello che mi ha stupito, e forse un po' turbato, è quanto la mia percezione di alcuni personaggi e dinamiche sia cambiata. Quando è iniziato The O.C. avevo 15 anni, ne ho viste alcune (numerose) repliche negli anni seguenti, ma l'ultima visione completa risale probabilmente ad almeno 5 anni fa. Rivederlo oggi mi ha fatto pensare cose mai pensate prima, come: quando trovano il tempo per studiare? Non esistono i debiti nel sistema scolastico americano? Ma la spesa la faranno online? Mmm non fa freddo sul mare senza un golfino? Anvedi che gnocco Sethandy Cohen!




Tredici anni fa Seth Cohen era l'uomo perfetto, oggi devo dare ragione a mia madre (poi ne parlo con la mia psicoterapeuta) che lo commentava sostendendo con sufficienza fosse notevolmente immaturo. Taylor me la feci andare bene dicendo a me stessa che comunque Ryan avrebbe pensato 24/7 solamente a Marissa per il resto dei suoi giorni, oggi mi commuovo felice al loro primo bacio piagnucolando un "Ryan cuore della zia devi essere felice, puoi andare avanti, puoi amare di nuovo". Oliver, Trey e tutto il baraccone di Marissa mi sembravano un espediente così romantico per rendere la sua storia con Ryan ancora più tormentata, bella e solida, oggi ho imprecato più contro di lei che contro quelli che ti parcheggiano il motorino appiccicato all'auto.
Resta per me comunque una grandissima certezza: Summer Roberts è l'amica che vorrei.

Insomma, a quanto pare si cresce davvero.
Però Seth Cohen, se mi senti, io ti aspetto lo stesso con la maschera dell'uomo ragno.

PS: ringrazio le mie compagne di viaggio, non solo di questo, che hanno urlato in maiuscolo con me, che sono davvero le mie Summer e che hanno tanta tanta pazienza.

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