mercoledì 10 febbraio 2016

BROOKLYN - (sempre) Consigli non richiesti.

Brooklyn, tra tutti i film che ho visto fino ad ora in vista degli Oscar, è stata la rivelazione.

È una storia d'amore, di vita e di storia - quella dei libri -, quella che a volte dimentichiamo.
Brooklyn è una storia dai colori pastello.
Rilassa, fa sorridere e riflettere.

Non ero sicura che questo film mi avrebbe convinta, temevo di poterlo trovare piatto, e invece mi ha piacevolmente sorpresa.
Non è difficile voler bene al personaggio di Eilis, due occhioni e un bel po' di coraggio. Saoirse Ronan ha fatto un ottimo lavoro e non mi dispiacerebbe vederla lasciare la cerimonia degli Oscar con in mano la tanto ambita statuetta dorata.
Altrettanto facile è innamorarsi dell'Irlanda e di quei paesaggi che ci vengono mostrati. e che ci fanno venire voglia di fare un bel viaggio.
Ma non è tutto, in questo film c'è di più, e il viaggio non è nostro ma di Eilis.


La vediamo infatti affrontare un viaggio attraverso l'oceano ed uno più intimo, interiore.
Se all'inizio la mancanza di casa è così forte da essere fisicamente dolorosa, quando sarà tristemente costretta a tornare in Irlanda a causa della prematura scomparsa della sorella Eilis una casa in America l'avrà trovata, non nel convitto femminile della signora Kehoe ma tra le braccia del suo Tony. Ed è così che la ragazza scopre che il vero viaggio è quello che deve fare dentro di sé per capire a chi davvero sente di appartenere.
Jim o Tony? L'Irlanda o l'America?
Eilis è combattuta tra i due uomini, tra il posto di lavoro ormai libero della sorella e gli studi oltreoceano, tra la casa materna e quella che Tony le aveva fatto venire voglia di costruire insieme. Piccole domande, grandi decisioni, come quelle che ogni giorno ognuno di noi si trova a porsi, e forse è anche per questo che ci si sente vicini a questa pellicola che  racconta una storia di metà novecento che risulta essere ancora piuttosto attuale.

Anyway, Eilis alla fine sceglie se stessa, il proprio futuro e il suo Tony per il quale io facevo un tifo spassionato.
Non me ne voglia Jim, ma la morale di questo film è senza dubbio che ITALIANS DO IT BETTER.


Voto: 9 perché dieci l'ho dato ad un film come Room che ancora sento addosso dopo giorni, ma questa pellicola non ha niente da invidiare alle altre. Forse tornerà a casa senza statuetta, ma avrà senza dubbio combattuto a testa alta ed armi pari.


See ya soon.
xo xo


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