lunedì 8 febbraio 2016

THE BIG SHORT, MAD MAX e STEVE JOBS - Il buono, il brutto e il mediocre.

Non è che scrivere mi faccia fatica o cose simili, potrei scrivervi dodici pagine di critiche perché madre e padre il dono di sintesi proprio non me l'hanno dato, ma sono una brava persona in fondo.
E sono anche abbastanza consapevole che non le avrebbe lette nessuno.
So, here I am con un tre critiche al prezzo di due.

The Big Short - Il buono.
Ma di short non c'è stato nulla.

Come anticipa il titolo del post il film era buono.
Buono perché ben costruito, perché ha un cast che definire magistrale è ancora troppo poco e perché racconta la storia, una storia che molti non conoscono, non così a fondo almeno.
E questa parte così tecnica e specifica è insieme pecca e pregio a mio avviso. Il lato tecnico porta il film ad un livello superiore ma fa perdere per strada - almeno a tratti - coloro che come me di finanza ne capiscono poco e niente.
In qualche modo comunque McKay riesce ad ovviare al problema spezzando il film con una Selena Gomez a caso che ogni tanto ti spiega qualche termine o passaggio, dettaglio divertente che ho molto apprezzato.
In sintesi un film che è riuscito a fare quello che doveva e che ha raccontato una bella ma triste storia che rischia di farti uscire dal cinema con addosso un po' di frustrazione.. but still, prestare così tanta attenzione ai particolari tecnici  mi ha costretto a toglierne un po' alla recitazione e lo ha fatto risultate più lento di quello che avrei pensato.


Voto: 6 e mezzo. La qualità c'è e il cast anche, ma la lentezza a volte ha la meglio.


Mad Max: Fury Road - Il brutto.

E qua ho davvero poche cose da dire.
La trama è non pervenuta, il cast non ha modo di dare prova della propria bravura - e di bravura lì ce ne sarebbe - e il film è risultato ai miei occhi un noioso viaggio su una strada pressoché deserta che  non posso nemmeno definire trash perché a me, il trash, piace.
Ammetto di non aver visto i precedenti - ma dalla regia mi dicono che non importa -, e di non gradire particolarmente il genere, ma se un film è fatto bene sono sempre disposta a fare mea culpa e ad ammettere il mio errore, ma no, non è questo il caso.
Ringrazio comunque il Tom Hardy di Revenant che un paio di sere dopo la visione di Mad Max è riuscito a farmi dimenticare questa performance.


Voto: 0 e non salvo nemmeno gli effetti speciali perché se mi fai venire sonno puoi essere anche Star Wars che per me è no.


Steve Jobs - Il mediocre.

Che delusione amici, ah che delusione.
Io non vi so nemmeno dire come mai, ma mi ero avvicinata alla visione di questa pellicola piena di aspettative, ma ahimè, Boyle è riuscito a disattenderle quasi tutte.
Gli farei i complimenti per l'en plein ma no, perché qualcosa da salvare c'è.

Il film è quasi un documentario che ci racconta gioie e dolori dell'uomo che ha confezionato la tastiera sulla quale sto digitando e il telefono che sto maledicendo perché si è appena scaricato. Il tutto si svolge quasi interamente nei camerini dei teatri dove Steve andrà a presentare i suoi prodotti.
E lui è cocciuto e quasi anaffettivo, e l'amico lo cazzia, Chrisann sclera, la figlia crescerà piena di problemi e Joanna c'ha una cotta che la farà invecchiare zitella e gattara.. e poi lui è cocciuto ancora, e qualcuno lo cazzia ancora ma lui ha comunque ragione, ancora.
It is what it is, insomma.
Poteva esserci del potenziale che secondo me non è stato sfruttato rendendo questo film non bello ma nemmeno brutto. Mediocre, appunto.
Ma qualcosa la salvo, come dicevo sopra.

"Ti metterò la musica in tasca" dice alla figlia prima di salire sul palco alla fine del film, e lei è stanca di quei genitori disastrati, ma quella frase ci ha conquistate un po' entrambe, perché dopo due ore di sonno vediamo una scintilla in quell'uomo tanto egoista e testardo.
E allora il film l'avrei quasi fatto iniziare da lì, ma capisco che non si possa cambiare la storia.
Forse, però, si poteva almeno renderla più interessante.


Voto: 4 perché Fassbender si è arrangiato in un film che non è stato alla sua altezza.

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